Il mito di Adamo ed Eva
"Questo mito ha proiettato un'immagine maligna del rapporto uomo-donna e della "natura" femminile, immagine tuttora fortemente impressa nella psiche moderna. Nella tradizione cristiana esso continua a influenzare il funzionamento dell'immaginazione teologica. Berdjaev ha potuto
scrivere lo sbalorditivo commento che "c'è qualcosa di basso e sinistro nell'elemento femminile".
"Il mito introduce schemi distruttivi nel tessuto della nostra cultura. La letteratura e i mass media ripetono in tutta serietà il motivo di "Eva tentatrice", e così fanno le motivazioni razionalizzate per costumi sociali e leggi civili, che, come la legislazione sull'aborto, incorporano atteggiamenti punitivi contro la sessualità della donna"
"La storia della Caduta è un tentativo di far fronte alla confusione provata dagli esseri umani che cercavano di dare un senso alla tragedia e all'assurdità della condizione umana. Disgraziatamente, trattandosi di un tentativo esclusivamente maschile nel contesto di una società dominata dai maschi, è riuscito soprattutto a rispecchiare l'imperfetta struttura sociale dell'epoca. Il mito è stato sia sintomo che strumento di un ulteriore contagio. Il suo maggior risultato fu di consolidare l'oppressione sessuale nella società, di modo che la posizione di inferiorità della donna nell'universo divenne doppiamente giustificata. Essa non solo traeva origine dall'uomo, ma era anche la causa della sua caduta e di tutte le sue sventure."
"La proiezione del senso di colpa sulla donna è, in senso proprio, la Caduta del patriarcato, la menzogna primaria. Insieme con la sua progenie - la teologia del peccato originale - il mito rivela la
"Caduta" della religione nel ruolo di prostituta del patriarcato (...)
Il messaggio che esso involontariamente comunica è che nel patriarcato, con l'aiuto della religione, la donna è stato il capro espiatorio primordiale."
"Il mito della Caduta può essere considerato un prototipo di falso nominare. Elizabeth Cady Stanton mise correttamente in evidenza il ruolo chiave ricoperto dal mito del male femminile, su cui si fonda tutta la struttura dell'ideologia fallica cristiana. Come ho già accennato, il mito assume proporzioni cosmiche poichè il punto di vista maschile viene trasformato nel punto di vista di Dio."
"Come ha detto un autore (H.R. Hays "The Dangerous Sex: The Myth of Feminine Evil", 1964), "La caduta dell'uomo dovrebbe venire correttamente denominata caduta della donna, perché una volta di più si imputano al secondo sesso tutti i guai del mondo".
L'atteggiamento negativo del maschio è diretto contro la donna: questo è chiaramente il clima psicologico prevalente che diede origine al mito e ne sostenne la credibilità. Il mito ha legittimato non solo l'indirizzamento del disprezzo di sé del maschio contro la donna, ma anche l'indirizzamento del disprezzo di sé della donna contro se stessa, verso l'interno. Finchè si permette al mito del male femminile di dominare la coscienza umana e le strutture sociali, esso fornisce lo scenario per l'oppressione delle donne, sia da parte degli uomini che delle donne stesse.
Oggi è comunemente noto che i membri di un qualsivoglia gruppo oppresso soffrono di una coscienza divisa. Freire ha descritto questo fenomeno: "Gli oppressi soffrono del dualismo che si è instaurato nel più profondo del loro essere (...) Essi sono contemporaneamente se stessi e l'oppressore, del quale hanno interiorizzato la coscienza."
(Nota di Lunaria: si vedano gli scritti dei maschi neri, Césaire e Senghor, che parlavano di dinamiche di senso di inferiorità interiorizzato, nel loro caso, nei confronti del "grande padrone bianco")
In quanto esseri contraddittori e divisi, gli oppressi non afferrano completamente il fatto paralizzante che l'oppressore, avendo invaso la psiche delle sue vittime, ora esiste dentro di loro; si ritrovano presi in una rete di comportamenti perdenti (...) La religione patriarcale contribuisce alla questione intensificando il processo mediante il quale le donne interiorizzano la coscienza dell'oppressore. Poichè i giudizi dei maschi sono stati trasformati nel giudizio di Dio, per la donna accettare il fardello del senso di colpa, vedendo se stessa con gli occhi del maschio sciovinista, diventa un dovere religioso. La religione esige che le donne interiorizzino queste immagini."
Guarigione
"Per le donne ciò significa esorcizzare la presenza interiorizzata del patriarca che porta con sé sensi di colpa, di inferiorità e di autodisprezzo che si estendono alle altre donne. Significa riconoscere che le donne sono realmente possedute da un potere diabolico residente all'interno della psiche - il soggetto maschile interiore - che riduce il sé a un oggetto. Espellere questa presenza aliena significa affermare che "donna è bello" non nel senso di accogliere modelli patriarcali e standard imposti per valutare le donne, bensì nel senso che le donne scoprono e definiscono se stesse."
Sorellanza
"Una minoranza formata da una sola persona ha poche probabilità di sopravvivere. Il fenomeno dell'unione fra donne, espressa dal termine "sorellanza" è quindi essenziale per condurre la battaglia contro la falsa coscienza. Solo le donne che si ascoltano reciprocamente possono creare un mondo alternativo al senso della realtà prevalente."
"Un altro effetto collaterale della complicità femminile è, naturalmente l'antifemminismo femminile. Esso, a differenza dell'antifemminismo maschile, assume raramente forme violente in senso fisico. Quella parte della donna antifemminista che si identifica con la struttura di potere considera una donna che minaccia tale struttura come una minaccia rivolta verso a se stessa; esprime quindi disapprovazione e ostilità."
"Un terzo effetto del peccato originale della donna è la falsa umiltà, che è un'interiorizzazione dell'opinione maschile in una società androcentrica (...) Un esempio eclatante di organizzazione di questo tipo è Il Consiglio Nazionale delle Donne Cattoliche" che si è opposto all'emendamento sulla parità dei diritti. Alcune sue portavoce espressero il timore che questo emendamento costituisse "una minaccia alla natura della donna".
"In definitiva, solo le donne possono sradicare la violenza psicologica fatta dalle e mediante le donne ai membri del nostro sesso, aiutandosi a vicenda e rendendosi reciprocamente consapevoli di una duplicità che è in larga misura inconscia."
"Le donne sono state condizionate a considerare riprovevole ogni atto che affermi il valore dell'ego femminile. L'ambizione femminile può "passare" solo quando viene diluita nell'ambizione vicaria tramite il maschio o per conto dei valori patriarcali. Per controbattere questa autosvalutazione di massa le donne dovranno costruire l'orgoglio femminile, alzando i nostri standard relativi a quanto è bello essere donna. Il nostro fallimento è consistito nel non aver affermato attivamente l'ego femminile. Se dobbiamo vergognarci di qualcosa, è di questo."
Sorellanza significa rivoluzione
"La sorellanza è per definizione l'unione di coloro che sono oppresse (...) Il termine "sorellanza" puntualizza direttamente il fenomeno rivoluzionario dell'unione tra coloro che sono state condizionate a rimanere divise e poste l'una contro l'altra."
La sindrome del capro espiatorio
"Eva fu un risultato di tale esigenza. Essa rappresenta la categoria in cui la tradizione cristiana ha mirato a collocare tutte le donne che non sono riuscite a imitare il modello alquanto imbarazzante della vergine madre. Si può intuire come la creazione di donne "cattive" e la loro trasformazione in capri espiatori sia servita alla società sessista ascoltando ciò che i teologi hanno detto sull'argomento della prostituzione. Agostino scrisse:
"Che cosa può essere chiamato più sordido, più spudorato, più ignominioso delle prostitute, dei bordelli, e di ogni altro male di questo genere? Tuttavia, eliminate le prostitute dalle cose del mondo e contaminerete tutto con la lussuria; ponetele fra le matrone oneste, e disonorerete tutto con la vergogna e la turpitudine." ("De ordine", Liber secundus, caput IV, 12)
Ricamando su questo squarcio di saggezza maschile, Tommaso d'Aquino rilevò che:
"La prostituzione nel mondo è come la melma nel mare o la cloaca in un palazzo. Togliete la cloaca e riempirete il palazzo di inquinamenti; e analogamente con la melma nel mare. Togliete le prostitute dal mondo, e lo riempirete di sodomia... Perciò Agostino dice che la città terrena ha fatto dell'uso di prostitute un'immoralità lecita." (Opuscola, 14)
Il fatto è che alle prostitute è stato assegnato il privilegio di servire da valvola di sicurezza venerea per gli uomini.
Sorgono alcuni interessanti quesiti: la lussuria di chi contaminerebbe tutte le cose, senza di loro? E la virtù di chi viene salvaguardata? Certo non la virtù delle prostitute o degli uomini che le usano; verosimilmente è la "virtù" delle oneste matrone, che naturalmente non hanno tale sfogo venereo e la cui "virtù" sembra consista nel non servire da cloaca ad altri che ai loro mariti, evitando di conseguenza nascite illegittime. Esse cioè rimangono incontaminata proprietà privata del marito (o del padre, se vergini). La società per come è strutturata ha bisogno di questa miserabile casta (...) Nel caso dell'ideale di virtù inflitto alle donne, esiste una speciale aura di glorificazione dell'ideale stesso: ne vediamo l'esempio in colei che lo simboleggia: maria. Questo ideale impossibile ha, in definitiva, una funzione punitiva perché naturalmente nessuna donna reale può esserne all'altezza (si consideri l'impossibilità di essere vergine madre). Esso rigetta tutte le donne nella condizione di Eva e quindi sostanzialmente rinforza l'universalità dello status inferiore della donna nel sistema di caste."
La distruzione della vittima: Malleus Maleficarum
"Un esempio ancora più interessante di distruzione totale selettiva [gino-cidio] di un gran numero di donne fu la tortura e la messa al rogo di coloro che la Chiesa condannò come streghe.
La più importante opera medioevale su questo soggetto, il Malleus Maleficarum, scritto da due domenicani, Sprenger e Kramer, nel quindicesimo secolo, proclama che "le donne soprattutto sono dedite alle superstizioni del male (...) ogni stregoneria deriva dalla lussuria carnale, che nelle donne è insaziabile." Secondo gli autori, gli uomini sono protetti da questo orrendo crimine perché Gesù era un uomo (*). A differenza della mitica Eva, le streghe furono persone realmente esistenti condannate dalla gerarchia ecclesiastica che si sentiva minacciata dal loro potere (...) Come evidenzia Michelet, c'è motivo di credere che le levatrici e le guaritrici fossero grandemente temute dalla Chiesa perché il loro potere minacciava la supremazia del clero"
(*) "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato"
"Alcuni studiosi osservano che esaminando le registrazioni dei processi alle streghe ci troviamo di fronte ai residui di una religione pagana che il cristianesimo era deciso ad annientare (...) quelle individuate come streghe erano frequentemente caratterizzate dal fatto di essere (o di essere ritenute) in possesso del potere che nasce da un particolare tipo di conoscenza, come nel caso delle "savie" che conoscevano i poteri curativi delle erbe e da cui la gente si recava per aiuto e consiglio. Definite malvage, esse divennero il capo espiatorio della società."
Al di là del bene e del male
"La liberazione inizia quando le donne rifiutano di essere "buone" e/o "sane" secondo gli standard prevalenti. Essere donna è essere deviante per definizione nella cultura dominante (Nota di Lunaria: "maschio mancato, privo di pene", secondo San Tommaso d'Aquino; la femminilità non è che un errore della natura, che crea un maschio malriuscito) essere donna e ribelle significa essere intollerabilmente deviante. Significa andare al di là delle definizioni imposte di "buona" e "cattiva", al di là delle categorie di prostituta e moglie: equivale ad assumere il ruolo di strega e pazza (...) la parola "Witch", strega", è imparentata con "Wit" ("Spirito"), che fondamentalmente significa conoscere. La conoscenza della strega è sempre consistita nel saper predire il futuro."
"I simboli della religione patriarcale meritano effettivamente di "morire". Il significato dell'evoluzione della donna è al di là della loro morte e della loro rinascita. Non è in gioco un semplice ritorno ciclico o una resurrezione del sacro nella coscienza profana; l'evoluzione della donna piuttosto è più simile ad una nuova creazione."